Settembre 25, Zanzibar
Finalmente! Un po' di mare!
Prima di arrivare a Zanzibar, ho fatto una puntatina a Lushoto, Monti Usambara. Si' altro trekking per i monti della Tanzania. Che spettacolo dopo 60 km di camminata tra villaggi e bambini che accorrono al passare di un musungu. Oltre a "musungu, musungu", il ritornello quotidiano, c'erano bambini che gridavano, a volte anche dall'altro lato della vallata: "pick-a-picta", "Goodmorning Teacher", "Give me my money" o "Give me my pen", "This is my stomach" e "Musungu in Africa". Tutte queste frasi urlate a squarciagola tra risate divertite come solo i bambini sanno fare.
Ora basta, seriamente. Basta trekking e da domani si fa immersioni a Zanzibar. Mi sono perso per una giornata intera tra le calli strette di Stone Town e ho avuto la fortuna e la furbizia di affitare una camera a poco prezzo ACCANTO ad una moschea e ad una Madrassa (scuola). Va bene vi spiego. Quante volte pregano i mussulmani al giorno? e a che ora cominciano? ecco, ora avete capito. Sveglia alle 5.
In Tanzania, e in generale in Africa, si mangia molto "ugali", cioe' polenta. Al mare o in riva al lago non si scappa da "samaki", pesce. Insomma, dovevo venire in Africa a Zanzibar a mangiare "Poenta e broeto de pesse". Mi sento come a casa. La spiaggia e' la stessa di Caorle, no?
Tra qualche giorno il sogno di Zanzibar finira' e si ritornera' a correre lungo le polverose strade africane saltando da un dalla dalla (minibus) ad un altro.
- blog di Unprepared Andrea
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